Come tutti gli anni Giovedì 26 Giugno si è tenuto presso il sede di Milano Bovisa la presentazione dei risultati dell’Osservatorio sul Cloud Computing in Italia curata della School of Management del Politecnico, con la partecipazione di 800 persone circa e altrettante online in streaming.
Quest’anno nel titolo è apparso il monito “…si fa sul serio”, cosa significa?
I risultati descrivono in sintesi un panorama di di forte crescita degli investimenti nel Cloud Pubblico con l’adozione da parte delle aziende di tali servizi per i nuovi progetti ICT o per il rinnovamento dell’infrastruttura. Si parla sempre di aziende medio grandi, invece le PMI sono ancora indietro nell’adozione di questa nuova modalità di fare informatica, per mancanza di cultura.
Dal punto di vista degli Investimenti infatti, sebbene il Cloud sia ancora di nicchia, il vero mercato e’ il Public Cloud, con una spesa delle imprese nella domanda, di 320 milioni di euro crescita anno su anno 40%
Sono dati incoraggianti per il mercato asfittico dell ICT secondo Mariano Corso, il responsabile dell’osservatorio
Mappando investimenti 83 imprese di grandi dimensioni, nella stabilita’ delle infrastrutture prevale “on premise” ma in alcune aree c’è già il Cloud. nei progetti di sostituzione e per i nuovi servizi però la prima scelta è il Cloud Pubblico.nuovo si passa a soprattutto nell’area Posta , Office ed Enterprise Social Collaboration.
Le nuove realizzazioni e sostituzioni tutte Cloud pubblico. Quindi il problema e’ la velocita’ di cambiamento non la scelta che ormai nelle grandi imprese è prima di tutto Cloud.
Le imprese saltano sul treno del Cloud? Si fa sul serio?
Secondo Stefano Mainetti, che presenta la parte di ricerca più legata alle nuove tecnologie “…il Cloud e’ una ondata irresistibile, le nuove applicazioni sono solo nel cloud. Le barriere di anni fa sono diventate catalizzatori: sicurezza , performance, standardizzazione sono considerati valore del Cloud. Ma l’onda in piena deve essere gestita. Le App. , devono avere unica anagrafica, essere utile per gli analitics Etc… l’evoluzione verso l’ERP degli anni scorsi che ha portato a unicita’ del dato che non deve essere persa.
La gestione dei Devices nel Cloud Journey complesso, va progettata bene. Bisogna prima virtualizzazione, consolidare, standardizzare e trasformare tutta software la gestione del data center che diventa liquido e poi aggiungere i servizi esterni integrati.
Siamo solo al 6% di investimenti. La cultura informatica è pervasiva e si deve lavorare insieme ICT e Business per un progetto SaaS di successo.
Quali sono i servizi di Public Cloud più presenti nell’offerta, si vede dalla side sotto:
Soluzioni di Business, CRM, Enterprise Social Collaboration, Social e Web Analytics sono quelli con più offerta mentre seppure semplici da gestire la posta elettronica e Office sono offerti solo da pochi operatori e probabilmente la situazioni si restringerà ulteriormente in effetti offerte come Microsoft Office 365 o Google Apps stanno monopolizzando il mercato.
Una parte dell’evento è stata poi dedicata alle start up che sebbene in Italia siano poco valorizzate dall’ecosistema, con bassi investimenti in Venture Capital ( 23% in meno della media Europea). E’ interessante il fenomeno che tutte le start up utilizzano esse stesse servizi Cloud essendo per definizione innovative e snelle negli investimenti. Alcune società in Italia offrono interessanti servizi di IaaS, ma devono lottare con alti costi del sistema paese e dell’energia e difficilmente riescono ad essere competitive con gli altri paesi.
La maggior parte delle Start Up quindi è SaaS, inventando nuovi servizi finiti, perchè necessita di minori investimenti e più creatività.
Su 400 start up legate al cloud censite nel mondo comunque solo 58 italiane e pochissimi investimenti rispetto agli altri che stanno curando business mondiali.
Tutte le informazioni sull’osservatorio si trovano sul sito www.osservatori.net