Il nostro percorso di adozione digitale

Una delle cose più difficili, quando si affronta un progetto di trasformazione digitale, è quella di realizzare il vero cambiamento, nel comportamento giornaliero delle persone.

Microsoft, a tale riguardo, ha studiato una metodologia che si applica bene a Office 365; tuttavia, alcune aziende continuano a sottovalutare la formazione e ancora di più il percorso personalizzato di cambiamento, che stiamo proponendo. Altre però hanno scelto con noi un percorso che ha permesso loro di realizzare in poco tempo gli obiettivi di cambiamento che desideravano con l’introduzione delle nuove tecnologie, cioè fare in modo che le persone siano più efficaci e produttive nel loro comportamento giornaliero al lavoro. Come abbiamo fatto insieme?

La chiave è. Considerare la collaborazione come un vero e proprio processo aziendale strategico che viene cambiato con l’introduzione di nuovi strumenti come Teams, OneDrive e SharePoint ad esempio oppure con l’automazione della Power Platform, ed in generale tutte le APP di Microsoft 365.

L’unico modo efficace per fare questo è adottare la metodologia di “Change Management” proposta da Microsoft stessa, che passa attraverso tre fasi fondamentali. La prima si chiama Envision e permette di visualizzare il cambiamento realizzato dopo avere scelto gli obiettivi di business alla base dell’introduzione delle nuove tecnologie di collaborazione. In questa fare sono coinvolti i decisori non sono dell’area ICT, ma anche di HR, Marketing e Comunicazione interna e alcune aree di Business sensibili. Si decidono i percorsi formativi in base alla raccolta dei casi d’uso reali, dei processi di business e dell’organizzazione aziendale. Si decidono gli strumenti della formazione (FAD, E.learning e raramente in aula) e le tempistiche che devono essere collegate agli piani di migrazione tecnologica. Non ultima la definizione in questa fase della governance dei dati che impatterà successivamente sulla proliferazione controllata di informazioni utente gestite dalla piattaforma e sulla loro efficacia.

Successivamente c’è la fase denominata da Microsoft Onboarding che è quella che tradizionalmente si chiamava “formazione” che nel nuovo modello include una preparazione personalizzata degli argomenti soggetti formazione legati all’analisi dei casi d’uso fatta durante L’Envision. In pratica la formazione viene ampiamente collegata al cambiamento del comportamento delle persone e viene spiegato che: se fino a ieri alcuni processi di collaborazione si eseguivano in un certo modo, con la nuova piattaforma di Microsoft 365 si dovrà agire in modo diverso. Questo permette, avendo quantificato anche i vantaggi che l’azienda, realizza con il cambiamento, di accelerare la volontà delle persone di adottare i nuovi strumenti.

Dopo questa fase che può durare anche mesi dipendendo dal numero di persone che devono adottare i nuovi processi di collaborazione, si passa alla fase di Drive Value in cui attraverso la misurazione dell’effettivo cambiamento effettivo si adottano le azioni di miglioramento che possono essere: assistenza personalizzata oppure rinforzo di formazione nelle aree in cui non c’è stato un cambiamento aspettato.

Approcciando il progetto di adozione di Microsoft 365 in questo modo abbiamo realizzato capacità di innovazione nel modo di lavorare delle persone che hanno reso più efficiente ed efficace il lavoro giornaliero co notevoli risparmi di tempo e aumento della produttività in tutti i processi aziendali. La difficoltà di introdurre questa tipologia di progetti nelle aziende nasce purtroppo dalla percezione di Microsoft 365 come una semplice evoluzione della posta elettronica e dell’Office in cloud con l’introduzione della videocomunicazione personale, già ampiamente utilizzati con vari strumenti durante i vari periodi di lavoro remoto. Questa tendenza a sottovalutare l’impatto della piattaforma di collaborazione di Microsoft è dimostrata anche dalla semplicità d’uso di alcuni strumenti; tuttavia, le aziende che hanno pianificato obiettivi di automazione importanti dei processi di collaborazione non possono esimersi dall’utilizzare la metodologia sopra descritta.

Pubblicità

Nasce il Manuale del Metodo Awan®

Con lo sviluppo di alcune attività collegate al Metodo Awan® è diventato indispensabile avere uno strumento di divulgazione veloce che permetta a collaboratori e partner di imparare ad applicare il metodo. abbiamo quindi pensato descrivere un manualetto che permettesse alle persone di apprendere ad applicare in autonomia il mettono per la riprogettazione dell’impresa. Questo manuale che sarà pubblicato nei prossimi mesi introduce tutti Worskhop e le modalità di esecuzione, i risultati e la spiegazione di compilazione dei Canvas con diversi esempi reali mutuati dai progetti.

In questo post comincia l’anticipazione a puntate dell’intero manuale. Cominciamo con la bozza della prefazione ed introduzione

PREFAZIONE

Negli ultimi anni abbiamo cambiato pelle. Ci siamo resi conto che i nostri progetti Marketing e rinnovamento tecnologico servivano a poco perché gli imprenditori che incontravamo più che di questo avevano bisogno di “scuola di impresa”.

“Il marketing è quella magia che ti porta dove vuoi andare” raccontavamo a chi, in realtà, ci stava chiedendo “ma noi dove dobbiamo andare?”

Non voglio dire che non sapessero fare il proprio lavoro, tuttavia a causa di una gestione del tempo migliorabile, non dedicavano risorse all’aggiornamento sul tema chiave: come si fa impresa oggi nell’era digitale, quando tutto è cambiato? 

Sapevano che il “si è sempre fatto così” non funziona più e vedevano nascere realtà nuove da cui erano anche superati, ma non riuscivano a capire come approcciare in modo professionale e strutturato il nuovo modo di fare azienda oggi.

INTRODUZIONE

Quando finisce un’era non tutti se ne accorgono nello stesso momento, e pochi riescono in anticipo a pensare già come se vivessero nella nuova era che seguirà.

La maggior parte delle persone, per mancanza di cultura, o semplicemente di curiosità, oppure perché vivono in un ambiente dove non ci sono stimoli al cambiamento, continuano per la loro strada finché non sono definitivamente costretti a cambiare.

Essere costretti a cambiare non è certo un vantaggio rispetto a chi ha cambiato per scelta, per consapevolezza, però è pur sempre una trasformazione che potrebbe salvare la persona o l’azienda da una vita disagiata.

Ma cosa c’entrano le aziende? le analogie tra le persone e le aziende sono molte, poiché le aziende sono fatte di persone, e a volte incarnano lo spirito di una sola persona, il socio fondatore. Dove c’è cultura, consapevolezza si sta guidando il cambiamento nella direzione desiderata, avvalendosi delle tecnologie degli ultimi anni per il proprio vantaggio competitivo.

Ove manca tutto questo si cambia malvolentieri perché si è costretti. Noi abbiamo identificato i primi con alcune grandi aziende che stanno cavalcando l’innovazione anche nel cambiamento dei loro obiettivi, dei loro modelli di business o nell’investimento in nuovi business. Altre medie aziende particolarmente brillanti a ruota e con una chiara visione del futuro si stanno muovendo bene.

Tuttavia, vediamo la maggior parte delle PMI del nostro paese disorientate, mentre investono in maldestri tentativi di digitalizzazione avvalendosi di consulenti o tecnici locali senza visione o implementano tecnologie già superate.

Quando abbiamo incontrato aziende che hanno deciso di adottare in modo intelligente le nuove tecnologie digitali, il loro cambiamento di approccio, obiettivi e consapevolezza del futuro ci ha piacevolmente impressionati.

Abbiamo deciso di capitalizzare la nostra competenza ed esperienza nella trasformazione digitale creando un Metodo semplice ed imparziale, adottabile da chiunque con un po’ di formazione.

E’ nato www.metodoawan.it che per noi rappresenta il cuore della missione con cui era nata anche Cloudea. Offrire a tutti pari opportunità, grandi e piccoli e anche professionisti di evolvere nel mondo attuale con successo senza investire male i propri soldi con consulenti che nella migliore delle ipotesi sfruttano la situazione a loro favore.

Il metodo descritto in questo libro è molto semplice da replicare perché è strutturato e sperimentato sul campo punto abbiamo anche aggiunto diversi esempi nella nostra esperienza con alcune tipologie di aziende per ogni modello utilizzato. Utilizzate questo manuale in modo pratico seguendo passo al passo i passaggi del metodo che vi proponiamo e scoprirete senza sforzo la progettazione della vostra impresa.

Se vedete durante la progettazione dell’impresa che probabilmente la vostra idea non avrà successo non avete perso troppo tempo e denaro nella realizzazione di investimenti inutili.

Se vi fidate della vostra conoscenza del mercato e della metodologia che vi proponiamo anche se alla fine sarete costretti a fare alcuni investimenti importanti per evolvere il vostro modo di fare impresa almeno sulla carta avrete un’idea chiara di quello che può essere un futuro di successo per la vostra azienda. Molto dipenderà poi da come eseguite i passi successivi di realizzazione di progetti operativi con questo è tutta un’altra storia. Il metodo finisce con la progettazione.

 

 

Global Utilities: tutti i servizi per le PMI moderne

Da un po’ di mesi, tra le altre attività, faccio parte di una startup davvero interessante, perché vuole rivoluzionare il mercato dei servizi digitali alle imprese partendo dalla risorsa più critica: la connessione!

Tutti hanno sperimentato la difficoltà di accedere ai servizi Cloud da ogni luogo e lavorare veramente Smart senza limiti di tempo e spazio.

Servono servizi digitali avanzati ma senza la connessione il gioco è inutile.

L’approccio innovativo di Global Utilities è quello di seguire il cliente come una società di consulenza, ascoltiamo i suoi bisogni e troviamo la giusta soluzione per lui, e lo facciamo per ogni servizio digitale.

Ogni luogo del nostro paese può essere interconnesso con una velocità ragionevole per una azienda e per i suoi collaboratori, bisogna solo avere a disposizione un Telco Integrator che è attento al servizio al cliente e ci mette la faccia. Questo ho imparato lavorando con Global Utilities. Infatti le persone che hanno creato questa realtà sono tutte sempre online a disposizione dei clienti e dei partner e attraverso la videocomunicazione continua stanno in contatto con ogni parte d’Italia.

Mentre tutte le Telco si affidano ai BOT conversazionali per assistere i clienti, Global Utilities parte con l’approccio umano e lo fa con lo strumento più utilizzato oggi, la videoriunione.

Dopo che tutte le aziende, mi spiace doverlo ammettere, grazie al Covid-19, hanno imparato a fare le videoriunioni efficaci, oggi c’è spazio per il Direct Selling, la vendita a distanza e abbiamo deciso di cavalcare questo momento.

Occupandomi dei servizi digitali, formativi e strategici all’interno della startup ho apprezzato la scelta di creare un reddito continuo per i partner costruendo un listino completo di servizi utili per la trasformazione digitale delle imprese accessibile con abbonamento mensile. Questo permette anche al partner che rivende i servizi di avere una provvigione continua fino a quando il cliente usa il servizio. Inoltre abbiamo strutturato la rete di vendita su più livelli per ampliare velocemente la diffusione dei contatti e del passaparola.

Tutte le persone con cui ho lavorato in questi mesi hanno contemporaneamente passione per la tecnologia e per l’uomo che alla fine è quello che viene agevolato, se la tecnologia che utilizza è semplice, pervasiva ed efficiente.

Ringrazio tutti i colleghi di Global Utilities per aver accolto le idee innovative di Marketing e di aver applicato con successo il Metodo Awan® nella progettazione della startup e della comunicazione, e di avermi affidato il ruolo di Responsabile dei Servizi digitali a completamento dell’offerta Telco.

Cio’ dimostra che, anche in un mercato maturo si può creare innovazione nei servizi, ed un’altra applicazione pratica della strategia Oceano Blu ,che da anni proponiamo ai nostri clienti con il Metodo Awan®. www.globalutilities.it

La nostra visione dell’Azienda Automatica

Nel parlare con gli imprenditori, soprattutto quelli che non hanno la mania del controllo, uno dei maggiori desideri è la possibilità di gestire la propria azienda part-time avendo a disposizione tutte le informazioni utili per intervenire quando ci sono dei problemi strategici, e dedicare parte del tempo a costruire relazioni.

Non piace a nessuno essere coinvolto continuamente nell’operatività (sempre ad esclusione dei maniaci del controllo che non hanno mai imparato a delegare) della propria impresa per incapacità dei collaboratori o per la mancanza di informazioni sull’andamento di essa. Proprio per questo abbiamo costruito la visione dell’Azienda automatica e stiamo cercando di realizzarla con i clienti attraverso www.pmirevolution.it.

Fino a poco tempo fa la possibilità di automatizzare completamente i processi, di raccogliere automaticamente le informazioni sull’andamento dei flussi di lavoro e di analizzare queste informazioni attraverso dei cruscotti, era disponibile solo per le grandi aziende, a prezzi abbastanza alti.

Peraltro le grandi aziende riescono a gestire in modo automatico solo alcuni processi, poichè ci sono troppe interfacce, troppi passaggi manuali che impediscono, con le attuali organizzazioni, con i giochi di potere interni, di creare un’azienda realmente automatica. Ed i manager neanche lo desiderano perché diminuirebbe il loro valore.

Una PMI invece, sempre a corto di risorse, e con il desiderio di crescere, lasciando tuttavia all’imprenditore la possibilità di realizzare i propri sogni e le proprie passioni è essere un buon punto di partenza gestibile al fine del creare il modello di Azienda Automatica. La Tecnologia informatica ha fatto passi da gigante ed oggi offre tante risorse per raggiungere questo obiettivo.

Da quando infatti Microsoft ha introdotto la Powerplatform si aprono orizzonti nuovi per le aziende di ogni dimensione. Se prima la Robotic Process Automation (RPA) era appannaggio delle grandi aziende, come al solito con l’arrivo di Microsoft, che include i servizi di RPA dentro Office 365, chiunque avendo le idee chiare può permettersi di automatizzare dei processi.

Oggi tutti parlano di RPA, ma essa è solo una parte dello scenario. L’espressione Robotic Process Automation (RPA) fa riferimento a quei software “intelligenti” in grado di eseguire in automatico alcune attività ripetitive, imitando il comportamento degli operatori e interagendo con gli applicativi nello stesso modo in cui farebbe una persona, ovvero “prendendo il controllo” di mouse e tastiera.

I vantaggi dell’RPA sono molteplici: l’automazione di processi ripetitivi e monotoni permette di ridurre drasticamente il tempo necessario per completare le attività, ridurre i costi e il margine di errore, incrementando la soddisfazione dei clienti.

Ecco alcuni esempi:

  • Back office digitale: Utilizza bot non presidiati per automatizzare e semplificare le attività manuali e ripetitive
  • Supporto front-office: Utilizza i bot software presidiati per assistere gli operatori umani
  • Self-service con agenti virtuali. Utilizza i chatbot intelligenti e la risposta vocale interattiva per rispondere alle domande
  • Gestione IT: Utilizza i bot non presidiati, i bot presidiati e gli IVA (intelligent virtual agent) per automatizzare i processi IT
  • Elaborazione dei documenti. Utilizza l’OCR (optical character recognition) integrato per estrarre dati strutturati da contenuti non strutturati

Senza l’RPA non sarebbe possibile realizzare la nostra visione di azienda automatica. Nel nostro Digital Index che calcoliamo partendo da un questionario su tutti i processi aziendali l’ultimo livello e appunto l'”automazione intelligente”. Per automazione intelligente si intende la possibilità di un’azienda di costruire dei workflow automatici che permettano di gestire i processi per eccezione.

Quindi ai manager ed all’imprenditore arriveranno solo pochi dati ed informazioni attraverso Alert che evidenziano le anomalie rispetto al modello di azienda configurato in modo da rendere l’intera impresa gestibile attraverso un cruscotto di comando semplice ed efficace.

Alla base dell’Azienda Automatica, ci sono, nella nostra visione, quindi:

  • Un modello di business collaudato e scalabile
  • L’RPA nei processi transazionali ed a poco valore aggiunto
  • La raccolta di tutti i dati misurabili per attivare miglioramenti
  • Un cruscotto di controllo semplice e operativo
  • La previsione su base storica degli andamenti in modo regolare
  • La gestione per obiettivi e per eccezioni
  • La riqualificazione continua del personale per attività a valore

Organizzare un’azienda automatica non significa risparmiare nel numero di dipendenti ma significa valorizzare i propri collaboratori per spingere la crescita ed aumentare il fatturato. Facciamo un esempio: se non serve più preparare i preventivi perché degli strumenti automatici li preparano velocemente attraverso un configuratore, la persona che sa fare bene i preventivi può diventare un venditore attivo, costruire nuove relazioni e creare nuove opportunità. Se non serve più inserire fatture controllare che materiale sia stato spedito correttamente le stesse persone possono organizzare una rete di partner per creare nuovi mercati ,…eccetera. Le competenze oggi non sono un problema avendo disposizione tantissime possibilità di formazione di livello qualitativo molto alto e oltretutto finanziate.

Oggi per l’imprenditore si aprono nuovi orizzonti e la possibilità di costruire la propria Azienda Automatica è più vicina. Noi cerchiamo di realizzarla insieme ai clienti ed alcuni risultati sono interessanti. Possiamo approfondire insieme l’opportunità con voi attraverso www.pmirevolution.it

. Contattateci per la consulenza gratuita.

 

 

A che punto siamo con la Trasformazione Digitale delle PMI Italiane?

Senza dubbio il tessuto imprenditoriale italiano è fatto di piccole e medie aziende. Con un’importante presenza nel settore manifatturiero (31% del totale delle PMI), nel commercio (18%) e nell’alloggio e ristorazione (13%), le piccole medie imprese sono più presenti nel Nord del Paese (58%), nelle aree metropolitane e a maggiore densità di popolazione.

A che punto sono queste aziende con la Trasformazione Digitale? Per capire ci viene in aiuto una ricerca del Politecnico di Milano. In primis bisogna considerare che “…Con l’avvento della crisi del 2020, le imprese di piccole e medie dimensioni hanno sofferto in maniera importante: durante il primo lockdown (marzo-aprile 2020), la percentuale di PMI che dichiara di aver registrato una riduzione di fatturato risulta essere pari all’84% a fronte del 75% delle grandi, mentre durante la seconda parte dell’anno (giugno- ottobre 2020) è il 68% contro il 63% delle grandi…” leggiamo nel rapporto.

I principali punti emersi dall’indagine son i seguenti:

LA CULTURA DIGITALE: C’È INTERESSE MA MANCANO LE COMPETENZE PER METTERE A TERRA GLI INVESTIMENTI

NELLA DIGITALIZZAZIONE DEI PROCESSI PRIMARI SONO PIÙ INDIETRO LE PICCOLE IMPRESE MANIFATTURIERE E DI PRODOTTO

IL DIGITALE NEI PROCESSI DI SUPPORTO10: CRESCE L’ADOZIONE, MA I BENEFICI SONO RIDOTTI DA
INFRASTRUTTURE IT NON ALLO STATO DELL’ARTE

Per quanto riguarda un confronto con le imprese Europee il Politecnico di Milano evidenzia i seguenti 3 punti:

  • le PMI italiane scontano un ritardo rispetto alle imprese europee su vari fronti (quali utilizzo dei Big Data ed impiego di risorse con competenze specialistiche), anche se in quasi tutti i casi lo stesso ritardo si riscontra guardando alle grandi imprese; ciò segnala quindi problemi a livello strutturale di sistema Paese, più che di categoria d’impresa;
  • emerge sia un altissimo grado di penetrazione della fattura elettronica – successo ormai consolidato – sia il poderoso balzo in avanti del Cloud: nel 2018 solo il 10% delle PMI italiane aveva investito in servizi in Cloud di alto livello, contro l’11% delle PMI europee;
  • in negativo, si evidenzia il tema delle competenze ICT: poche piccole e medie imprese hanno addetti che operano con le tecnologie digitali, pochi specialisti ICT popolano le PMI italiane
    e si fa ancora poca formazione. La causa risiede in buona parte nella bassa domanda di competenze da parte delle imprese, non solo nella scarsa offerta sul mercato del lavoro.

l’Osservatorio ha poi calcolato per ciascuna impresa un indice di maturità digitale, considerando 22 indicatori afferenti a due dimensioni. I valori così ottenuti per l’indice consentono di segmentare le PMI in quattro differenti approcci verso la trasformazione digitale:

Analogico (7% delle PMI): Esse gestiscono i propri processi e attività in modalità per lo più manuale, hanno una conoscenza estremamente ridotta delle tecnologie digitali e la visione strategica sul digitale è quasi ovunque assente.

Timido (40% delle PMI): include le PMI che hanno cominciato a digitalizzare alcuni processi, nella maggior parte dei casi in risposta ad un obbligo normativo (qua- le la fatturazione elettronica) o ad uno stimolo esterno.

Convinto (44% delle PMI): comprende le PMI che hanno cominciato a rivedere parte dei propri processi aziendali in chiave digitale

Avanzato (9% delle PMI): si tratta delle imprese che “pensano in digitale”, ossia strutturano i loro processi attorno agli strumenti e alle potenzialità che il digitale può offrire, con un approccio proattivo, cercando di anticipare il cambiamento, e soprattutto con un buon livello di competenze

Mentre le aziende con un livello di digitalizzazione basso soffrono di più la crisi e molte di esse sono state spazzate dalla pandemia. Quelle con un livello alto di competenza digitale hanno avuto i seguenti benefici:

le PMI più digitalmente mature mostrano una più elevata resilienza e migliori performance economiche.

Infatti, esse registrano rispetto alle aziende meno digitali un utile netto maggiore del 28%, un margine di profitto più alto del 18%, un valore aggiunto dell’11% migliore, un capitale circolante netto maggiore del 24% e un margine EBITDA più alto dell’11%.

Noi abbiamo creato www.pmirevolution.it perche’ crediamo che agire strategicamente sulla maturità digitale delle imprese, in particolare delle PMI, significa quindi contribuire significativamente alla loro produttività, al loro sviluppo dimensionale e, di conseguenza, alla crescita del Paese.

Il lavoro del futuro o il futuro del lavoro?

Approfitto di un corso / webinar che ho realizzato recentemente per descrivere quali sono, secondo me, i cambiamenti più probabili nel mondo del lavoro in futuro abilitati dalle tecnologie che si stanno diffondendo in questo periodo. Vediamo prima di tutto quali sono le tecnologie che bisogna considerare quando pensa dei possibili sviluppi nel mondo del lavoro:

  • Intelligenza Artificiale
  • Robotica
  • Stampa 3 D
  • Iot e Sensoristica
  • Realtà Virtuale e Aumentata
  • Blockchain
  • Big Data
  • 5G
  • Superprocessori, supercomputer e quantum computing

Queste sono le tecnologie che considererei per fare un’analisi di come sarà il mondo del lavoro del futuro. l’impatto di queste tecnologie è assolutamente dirompente ma vediamo come e se possono cambiare la nostra la vita il nostro lavoro.

Nuovi modi di lavorare v.3

L’Intelligenza Artificiale porterà nelle aziende:

  • Intelligent Data Processing: Analisi predittiva, rilevamento frodi organizzazione documentazione
  • Virtual Assistant/Chatbot: risponditori intelligenti
  • Recommendation System: suggeritori di acquisti
  • Natural Language Processing: traduttori in tempo reale
  • Computer Vision: Riconoscimento facciale
  • Soluzioni fisiche: auto a guida autonoma

La Robotica:

Dark Factories sul modello Cinese o aumento della produttività di fabbrica con l’unione dei Robot all’intelligenza umana aumentata? I vertici aziendali dei big industriali Europei dichiarano che l’adozione di questi strumenti e il loro utilizzo rende il lavoro meno faticoso e più sicuro, aumentando l’efficienza e la produttività. Così molte aziende italiane insieme alle università stanno investendo in formazione e riqualificazione dei percorsi formativi, nel campo dell’innovazione. L’automazione industriale diviene così un importante occasione di sviluppo sociale ed economico. Uno studio pubblicato dal McKinsey Global Institute nel 2017 giunge alla stessa conclusione: “Cambieranno più occupazioni di quelle che verranno automatizzate“.

IA e Robotica insieme avviano La Multiexperience sostituisce il concetto di “persone esperte in tecnologia” con quello di “tecnologie esperte dei comportamenti umani”. Cambia la prospettiva, l’idea tradizionale di computer si evolve da un unico punto di interazione per includere interfacce multisensoriali e multitouchpoint come dispositivi indossabili e sensori avanzati per computer

La Stampa 3D:

  • Utilizzo casalingo: oggetti, bigiotteria, …
  • Utilizzo alimentare: forme di cioccolato allo zucchero, dalla pizza ai biscotti, dalla pasta alle verdure
  • Uso edilizio: costruzioni e case
  • Utilizzo in medicina: Protesi
  • Utilizzo nella ricerca scientifica e tecnologica: cibo per astronauti, cellule

Iot e Sensoristica:

Quando tutti gli oggetti saranno intelligenti avremo un mondo pieno di dati che devono essere analizzati e ci aiuteranno a comprendere le evoluzioni future dei processi industriali e dei nostri comportamenti. Progetti sono i nostri amici pregiati che aumentano l’impatto del nostro lavoro se essi stessi ci forniscono dati e sono governati dai dati la produttività non può che aumentare.

Realtà virtuale e aumentata:

Attraverso la realtà virtuale aumentata avremo riunioni immersive che ci porteranno direttamente al di là dello schermo e manuali semplici da utilizzare per gli operatori tecnici che aiutano chiunque ad imparare un mestiere.

La Blockchain:

  • Scambio di valore: scambiare denaro o altri asset di valore in modo sicuro e disintermediato.
  • Verificabilità dei dati: notarizzazione, cioè immutabilità e trasparenza dei dati visibili e verificabili da altri attori dell’ecosistema o ad attori terzi.
  • Coordinamento dei dati: implementazione di le tecnologie Blockchain e Distributed Ledger in processi di condivisione dei dati
  • Realizzazione di processi affidabili il business viene codificato tramite smart contract utilizzando una piattaforma Blockchain.
  • Già oggi molte aziende del settore alimentare si affidano Alla Blockcaing per tracciare i prodotti in modo efficace.

I Big Data:

Non è strano pensare che i big data di oggi stanno addestrando le intelligenze artificiali di domani quindi è fondamentale utilizzarli in modo etico per ottenere dei risultati che sono in linea con la gestione di una corretta evoluzione dell’uomo aumentato che rappresenta il nostro futuro. Nel breve le l’analisi di questi dati ci permettono di ottenere previsioni valide a cui sempre di più le persone si ottengono per prendere decisioni. Il lato negativo di questa evoluzione è l’aumento della nostra pigrizia nel decidere autonomamente in base all’istinto umano. Quale sarà il futuro delle decisioni di pancia?

Il 5G

Il 5G è fondamentale per l’economia e la fruizione diffusa delle tecnologie presentate prima:

  • Intelligenza artificiale,
  • blockchain,
  • pagamenti digitali
  • Auto a guida autonoma
  • Mobilità intelligente
  • digitalizzazione

Tutte le paure di aumento di elettrosmog sono infondate perché gli operatori devono attenersi alle regolamentazioni governative per quanto riguarda le emissioni. I vantaggi invece saranno enormi perché l’impatto sulla nostra vita e sul nostro lavoro delle tecnologie viste passa attraverso la rete e la velocità è il fattore più importante per governare gli oggetti autonomi e le intelligenze artificiali che saranno tra di noi.

I Superprocessori, supercomputer e quantum computing

La validità ancora oggi è dimostrata della legge di Moore permette di anno in anno avviare sopra il computer sempre più potenti ma anche portare all’utilizzo di tutti dei processori che possono essere nelle nostre macchine di lavoro più performanti come ad esempio lacerazione 9 dei processori attualmente già in commercio su diversi dispositivi che ha raddoppiato la velocità rispetto a quelle precedenti

Come sara’ per noi tutti l’evoluzione dipende in ultima analisi da quanto siamo insoddisfatti della nostra vita attuale. Come ci presenta la formula di Gleicher: solo l’insoddisfazione moltiplicata ad una chiara visione del futuro con dei risultati immediati di miglioramento ci potrà stimolare a superare la resistenza al cambiamento insita nella maggior parte delle persone, soprattutto all’interno delle organizzazioni.

La cosa certa è che la paura del cambiamento che porta ad addurre scuse ed alibi, per non evolvere crea dei percorsi privilegiati per chi già oggi ha ben chiaro come potrà essere il futuro della propria impresa, e sta già facendo investimenti nella giusta direzione. Noi proponiamo questa visione ai nostri clienti attraverso www.pmirevolution.it.

La sicurezza informatica non è più argomento per soli tecnici

E’ il momento di fare MOLTA attenzione alle mail che si ricevono ai siti falsi di informazione sul Covid-19!

Tantissime aziende hanno segnalato un attacco di crimine informatico ed a noi chiedono corsi di sicurezza informatica soprattutto verso gli utenti per difendersi da questa attività.

Con l’aumento del lavoro ovunque e con la diffusione dei dispositivi personali come accesso ai dati aziendali, infatti, le problematiche di sicurezza sono diventate molto più importanti.

Oggi ci sono tantissimi strumenti tecnici per gestire al meglio la difesa dai ladri di informazioni. Questo fa dire agli esperti, che l’anello debole sono proprio gli uomini che, con il click veloce, fanno disastri anche solo con una email, oppure frequentando un sito finto. La mia domanda è: avresti adottato lo stesso comportamento leggero che hai nel mondo virtuale nella tua vita reale, con gli oggetti o le persone a cui tieni? Ovviamente la risposta è NO!

Con l’ aumentare dei punti di accesso alla rete e dei dispositivi sono aumentati anche gli attacchi fraudolenti. Nel 2020 grazie anche al COVID-19, che ha suscitato la curiosità di tantissime persone sui dati, e la paura scatenata dalle informazioni con cui ci hanno bombardato i media, molti malintenzionati hanno creato siti falsi, inviato mail che pubblicizzavano raccolte fondi, oppure farmaci miracolosi.

In generale le attività fraudolente sono aumentate fino quasi a raddoppiare insieme all’aumento dei contagi. Anche quest’anno con la pandemia in corso e le persone ad essere attive attraverso strumenti informatici, avendo poche possibilità di uscire di casa, i ladri digitali si incontrano molte opportunità.

Per difendersi da questi furti, che non hanno nulla di diverso dai furti in ci vengono in aiuto strumenti come firewall anti-spam antivirus ed in generale sistemi operativi ed applicazioni aggiornate all’ultima versione.

Il Windows Defender è già un buonissimo antivirus, se le aziende le persone non disattivassero gli aggiornamenti automatici di Windows. Se si vuole migliorare la protezione però bisogna adottare Microsoft 265 Premium, che include anche la gestione dei dispositivi e le migliori policy di accesso.

Ovviamente i computers con sistemi operativi, applicazioni ed gli Office vecchi sono più vulnerabili, e quanto fastidio ci da accedere ai siti con la DOPPIA Autenticazione (Es: codice sul telefono); eppure aggiornare il software e accedere solo ai servizi con MFA (Multi Factor Authentication) sono accorgimenti di base che dovremmo imparare ad adottare tutti.

Anche navigare su siti che siano sicuri cioè con la desinenza HTTPS://……è un accorgimento di base eppure quanti siti online non hanno ancora un certificato?

Per cambiare i nostri comportamenti bisogna partire dalla corretta percezione del danno e del valore che un furto o una truffa può apportare alla nostra sfera personale o aziendale. Per ladri i nostri dati personali e gli accessi possono valere anche migliaia di € e per noi i danni di immagine e legali possono essere anche superiori. Perché non abbiamo abbastanza cure di essi? Forse perché ci fidiamo troppo della tecnologia?

Senza dubbio, come sanno gli esperti, affidarsi ad un provider Cloud professionale e che ha tutte le certificazioni GDPR aiuta ad essere tranquilli sul lato tecnico, ma anche con i migliori Antispam riceviamo Email che sembrano quelle della propria banca o del proprio operatore telefonico, che ci invitano a cliccare per vedere una fattura dietro a cui c’è un malware.

Come ci possiamo difenderci quindi da questi attacchi: ci sono molti articoli online che spiegano quali sono i trucchi per difendersi e ci sono altrettanti corsi online per diventare hacker. Bisogna sapere però che gli hacker sono semplicemente persone che amano sfidare la tecnologia e con la loro curiosità inventano modi nuovi di utilizzo quelli di cui dobbiamo diffidare sono i cracker cioè le persone che usano la tecnologia per scopi non legali e di crimini informatici che sono tantissimi e vanno dal furto di informazioni riservate come carta di credito o accessi vari fino al cyberbullismo. Il modo migliore per difendersi, una volta che tutta la nostra infrastruttura informatica è aggiornata, resta il buon senso. Nel mondo virtuale il buon senso significa non fidarsi troppo delle cose che sembrano troppo belle per essere vere, come faremo nella vita reale, e soprattutto non agire con leggerezza come non faremmo nella vita reale.

Solo con la consapevolezza del valore delle nostre informazioni per i ladri virtuali, e per noi stessi se veniamo coinvolti in attività illegali, riusciamo a difenderci con comportamenti che già conosciamo.

Non lasceremmo mai aperta la porta di casa e non faremo mai entrare in casa persone che non conosciamo, invece succede che lo facciamo con i nostri dispositivi e con le informazioni che pubblichiamo online, come indirizzi, numeri di telefono, etc…

A di là di tutti gli accorgimenti che potete trovare sui vari blog di sicurezza quello che bisogna imparare sulla sicurezza informatica è che proprio di sicurezza si parla e quindi il rischio che ci sia un danno è percentualmente proporzionale al modo con cui noi ci comportiamo, e non solo alla tecnologia che utilizziamo.

I corsi sulla sicurezza informatica dovrebbero essere obbligatori esattamente come i corsi sulla sicurezza sul lavoro ed è questo che sta accadendo in tante aziende.

Il motivo per cui veniamo coinvolti in queste attività, è perché noi abbiamo studiato a fondo il comportamento delle persone con la tecnologia, e possiamo aiutarle a cambiare il loro modo di agire, in modi che i tecnici spesso non conoscono.

PMI rEvolution

Finalmente siamo riusciti a realizzare un sogno. Attrarre intorno al progetto di un nuovo modo di fare impresa alcune società nostre partner e lanciare un progetto di comunicazione online originale che ci permettesse di spiegare alle PMI italiane che esiste un via nuova e sostenibile per tutti. E’ sufficiente essere curiosi e non fermarsi alle apparenze ed alle solite regole del business ma bisogna ampliare l’aspetto umano dell’economia e della tecnologia.

Partiamo dall’Uomo, innanzitutto, e con l’Uomo attraverso la crescita personale arriviamo alle aziende che sono fatte di donne e uomini che oggi hanno bisogno di crescere e avere consapevolezza della rivoluzione che stanno vivendo. Noi amiamo chiamarla più amichevolmente evoluzione. Il gioco di parole intorno a rEvoluzione ci ha portato al nome. In questo ultimo anno abbiamo studiato molto le analogie tra il sistema Olistico evolutivo dell’Uomo che passa attraverso 7 livelli interconnessi. Da qui al questionario di valutazione dello stato di benessere della tua azienda il passo è breve…stiamo in contatto. Ci rendiamo conto che il nostro approccio è simile a quello della medicina alternativa rispetto a quella ufficiale, tuttavia oggi sempre più persone si stanno curando con metodi più sani e meno chimici e sempre più imprenditori intraprendono percorsi di choaching con “guru” più o meno famosi. Purtroppo però dopo avere raggiunto la consapevolezza che desiderano torna i azienda e non sanno come evolvere l’organizzazione per allinearla con le proprie nuove passioni o conoscenze. Per questo abbiamo creato PMI rEvolution, per affiancare alla visione gli strumenti e le metodologie giuste, e che hanno già dato risultati nelle più innovative aziende internazionali che conosciamo tutti.

Abbiamo descritto questo studio originale nel “White Paper” che trovi sul sito su cui puoi cominciare impostare la strategia evolutiva dell’impresa. Con PMI rEvolution proporremo il Metodo Awan® più tutta una serie di servizi molto semplici e adatti alle PMI, che passano attraverso il trasferimento delle competenze per rendere i nostri clienti autonomi nel processo di evoluzione.

Nei prossimi mesi prima di tutto scriveremo molti articoli formativi ed informativi per aiutare le PMI a districarsi negli investimenti in innovazione e nei finanziamenti per aiutarle ad intraprendere, dopo questa buffata di digitale, la corretta strada evolutiva.

Siamo ovviamente disponibili a qualsiasi confronto che oggi è semplice, perché online, con chi vuole approfondire meglio la propria realtà dal punto di vista evolutivo e darci degli spunti di miglioramento del nostro neonato approccio.

Poiché il business deve essere prima di tutto passione, per rendere il tutto più piacevole abbiamo anche creato un giochino online molto semplice in cui ognuno si può cimentarsi per capire quali sono le proprie caratteristiche personali distintive rispondendo tre semplici domande scoprirai quali sono le tue caratteristiche nel mondo del business tutto questo detto il sito di avere PMI rEvolution

Il “White Paper” lo trovate sul sito dopo avere fatto il gioco

17 Febbraio 2011 – 2021 : 10 anni di Cloudea

Il diritto all’e.commerce sostenibile

Nel 2020 una vera e propria rivoluzione si è abbattuta sul comportamento “online” degli italiani che erano più restii a cogliere le opportunità del modo digitale. E’ una delle poche cose positive legate alle restrizioni per la Pandemia. Il numero di persone attive sulla rete è aumentato sensibilmente. Quello che più è cambiato è la predisposizione agli acquisti online, infatti nel 2020 l’aumento dell’ecommerce è stato del 26%, mai così alto in passato. Il 2020 è l’anno di svolta per il digitale in Italia, fanalino di coda dell’Europa e nel mondo. Ora non si torna indietro!

Ci sono però ancora troppe attività che non riescono a superare il “digital divide” quindi alcune strategie sostenibili per l’ecommerce devono essere comprese prima di avventurarsi in questo mondo.

Prima di tutto è necessario capire bene la quantità dei prodotti che si vuole mettere online.

Se sono pochi e non si ha una gestione di magazzino, è sufficiente aprire negozi su Shopify, Ebay e Amazon e cominciare a proporre i propri prodotti con campagne prezzo e contenuti di valore su Facebook. Aiutare il cliente a comprendere il valore distintivo dei prodotti che abbiamo è fondamentale, per distinguersi dai concorrenti.

Se invece si vuole cominciare seriamente a vendere molti prodotti e serve una gestione di magazzino, l’occasione è ottima per evitare gli errori fatti in passato da tanti gestori di negozi online: concentrarsi sullo shop online come gestione separata dal magazzino e spendere in mal funzionanti integrazioni.

Oggi esiste la possibilità di usare gestionali che permettono di avere il magazzino gestito con la contabilità e tutte le funzioni necessarie e contemporaneamente avere l’ecommerce con i dati, le categorie e le giacenze aggiornati online in tempo reale perché collegati direttamente al gestionale del magazzino in modo nativo.

Software come questi permettono di avviare un e.commerce di seconda generazione partendo dal proprio magazzino, sono quindi alla portata di tutte le aziende che vendono prodotti e rappresentano la frontiera più evoluta dell’e.commerce. Per lanciare il proprio negozio online una volta avviato il gestionale è necessario però conoscere anche le logiche di comunicazione emarketing online e anche qui ci vengono in aiuto migliaia di giovani consulenti online che ci possono gestire campagne di comunicazione su Facebook e Advertising Google. Ci sono esperti specializzati in singoli social network e spesso solo le grandi agenzie hanno l’offerta completa, ma l’investimento non è sostenibile per una piccola realtà.

Fortunatamente sono nate oggi piccole realtà, come la nostra, che aiutano le piccole imprese a districarsi nella giungla del web marketing offrendo servizi sostenibili e integrati, ma soprattutto trasferendo le competenze digitali al cliente in modo che possa essere autonomo. Per noi è fondamentale che il cliente cresca dal punto di vista digitale e non abbia più bisogno di supporto perché l’alfabetismo digitale è come quello linguistico.

Leggere e scrivere fanno parte di noi, oggi tutti dovrebbero vendere online, trovare clienti con “advertising online” e comunicare con i propri clienti con riunioni online. Il mondo reale con il distanziamento ha bisogno del mondo virtuale per sopravvivere e rifiorire. Tutto ciò è possibile e noi vi insegniamo a farlo con successo.

(tra le fonti il convegno di Ottobre 2020 dell’osservatorio E.commerce del Politecnico di Milano)