Trasformazione Digitale e Smart Working: alleati e collegati nello sviluppo delle aziende

Il 2016 ha segnato sicuramente una maggiore consapevolezza, soprattutto a livello istituzionale, del lavoro agile (smart working), infatti il Disegno Legge dovrebbe tradursi presto in Legge vera e propria.

Lo sviluppo economico e soprattutto la nascita di nuove iniziative oggi dovrebbero essere strettamente collegati più a “come” si lavora che non a “quanto” e “dove” si lavora.  Molte aziende di successo hanno già abilitato i nuovi sistemi al loro interno traendone grossi benefici sia in tema di qualità dell’ambiente di lavoro che soprattutto a quelli di redditività e competitività.

Purtroppo alcuni scogli dovranno ancora essere superati : l’adozione nella Pubblica Amministrazione, la diffusione nelle PMI (anche micro imprese) e la declinazione delle idee di smart working nell’ambito di aziende manifatturiere.

Il 12 ottobre il Politecnico di Milano ha presentato i risultati della ricerca sullo Smart Working. Il campione preso in esame era composto come nella foto seguente:

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I risultati della ricerca sono stati molto interessanti: dal 2013 ad oggi si è passati dal 5% al 7% di lavoratori impegnati nel lavoro agile in Italia anche se potrebbero essere molti di più. Intanto l’età media dei lavoratori è di 41 anni e principalmente uomini (69%)

Le leve utilizzate nelle iniziative per rendere più favorevole lavoro e ambiente sono state quelle evidenziate nella foto seguente:

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Come detto in precedenza, purtroppo, l’adozione del lavoro agile nelle PMI è ancora molto basso e tutto questo ritarda anche la nascita di nuove iniziative, di sviluppo del business e soprattutto WP_20161031_005.jpgimpegnarsi in Trasformazione digitale.

 

 

 

Vediamo alcune cifre sul grado di adozione in Italia in base al campione preso in esame:

 

 

COME FUNZIONA E QUALI SONO I PRINCIPALI FRENI?

Abilitare il lavoro agile non significa solo impostare orari di lavoro part-time, ma soprattutto è una rivoluzione positiva all’interno dell’organizzazione aziendale. Stabilireslide_28 obiettivi, priorità, assetti funzionali e di responsabilità; dare maggiore importanza a formazione e soft-skills; gestire correttamente i sistemi di valutazione delle performance (MBO) in doppia valenza top-down , bottom-up.

Alcuni punti che sembrano frenare l’adozione sono:

  • la paura di perdere in leadership
  • la mancanza di visione sulla redditività del business a medio-lungo termine
  • non riuscire a stimare lo sforzo in termini di tempo e risorse per adottarlo anche solo per gradi nelle aziende
  • ritenere che l’IT e le tecnologie siano svincolate completamente dai processi legati ai lavoratori
  • la mancanza di consapevolezza da parte della proprietà e del top management dell’effettiva importanza del miglioramento degli ambienti lavorativi e considerarlo dal punto di vista STRATEGICO
  • Non attuare processi di collaborazione e condivisione

Per quanto riguarda il primo punto durante gli interventi al convegno è emerso che “Uno dei pregi della leadership è proprio interagire a distanza con i propri collaboratori. Non è necessario essere presenti e avere le persone presenti per essere un capo. Il vero capo è colui che comunica obiettivi chiari ed è capace di delega“.

E I SINDACATI ?

E’ stato molto interessante l’intervento al Convegno della rappresentante sindacale della CGIL che ha evidenziato il grande interesse dei sindacati  per il lavoro agile, in quanto lo stesso incide in maniera pesante sul modo di lavorare e soprattutto sulla salute dei lavoratori. Inoltre ha messo l’accenno sulla difficoltà dei manager nell’attuazione delle politiche di SmartWorking un po’ per trasversalità di genere (uomini più chiusi delle donne) , un po’ per i sistemi di controllo e valutazione tipico di chi lavora per molto tempo in uno stesso posto (dal vecchio sistema fordiano) ed anche per alcuni assunti storici come il fatto che i dirigenti non possano fare part-time, che alcune figure di ruolo debbano sempre essere presenti, ecc..

Tra le modifiche contrattuali e di settore sarebbe opportuno variare alcune voci retributive come quelle che premiano la permanenza nel posto di lavoro. Passare da una valutazione di prestazione legata a presenza ed orario ad una valutazione sul raggiungimento obiettivi non è di facile attuazione e i sindacati danno molta man forte per determinare le modalità da ogni punto di vista.

Alcune leggi e/o proposte di legge accennate all’evento:

  • Tassazione agevolata a retribuzioni frutto di raggiungimento risultato (patto stabilità 2016)
  • (detassazione fino a 2000€ e che si possono raggiungere perfino i 2500€ se l’organizzazione aziendale dimostra di essere in ottica SmartWorking e ci sono accordi con i sindacati)

Ci vogliono altre metriche e altre logiche (perdono senso le ore, i premi di presenza, gli straordinari). Da parte degli enti centrali non si mette ancora in piedi perché potrebbero essere interessati solo 5 milioni di impiegati e non 17 milioni di altre tipologie di lavoratori

USARE IL LAVORO AGILE PER UN’ORGANIZZAZIONE AGILE … MA QUALI SKILL ?

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Comportamenti e soft skills necessari per abilitare un’organizzazione “agile”

  • SENSO DI COMUNITA : Capacità di saper sviluppare un senso di appartenenza e di fiducia tra le persone per supportare le trasformazioni che ha al suo interno alcuni skill necessari:
    • ALTRUISMO : fornisco sempre il mio aiuto ai colleghi anche senza una richiesta esplicita
    • ORGANIZZAZIONE INTELLIGENTE: individuo velocemente le persone di riferimento per creare relazioni e scambiare informazioni utili.
  • EMPOWERMENT: Capacità di lavorare per obiettivi con all’interno
    • GOAL CENTRIC THINKING pianificazione a lungo termine
    • PROATTIVITA: essere in grado e propensi ad assumersi alcune forme di responsabilità e prendere decisioni
  • FLEXIBILITY : adattività
    • INTEGRAZIONE VITA-LAVORO: tenere conto di esigenze professionali e personali
    • RESILIENZA: capacità di far fronte ad imprevisti. Impostare la mentalità in forma che non esistano problemi ma solo soluzioni
  • VIRTUALE :Comprensione e la scelta del corretto mix di utilizzo degli strumenti digitali e degli incontri di presenza in funzione delle esigenze organizzative e delle caratteristiche degli individui:
    • COMUNICAZIONI E COLLABORAZIONE: comunicare in modo efficace anche da remoto (c’è molta necessità di formazione su questo argomento)
    • NETWORKING DELLA CONOSCENZA: individuare e capitalizzare informazioni e conoscenza tramite gli strumenti digitali.

Tutte queste soft skill dovrebbero essere comprese e padroneggiate a TUTTI i livelli aziendali.

ALLORA COME UNIRE LAVORO AGILE A TRASFORMAZIONE DIGITALE ?

Il lavoro agile deve essere considerato un progetto STRATEGICO e fortemente voluto nell’ambito della PERFORMANCE soprattutto dalla Proprietà e dal  TOP MANAGEMENT. quindi a partire dall’AD ci si comporta tutti in azienda in un determinato modo…. Occorrono:

  • Apprendimento continuo
  • intenso lavoro multidisciplinare tra direttori HR, IT e Logistica
  • Formazione su soft skills a tutti i livelli
  • Strumenti digitali e di comunicazione e collaborazione di ultima generazione
  • Strumenti di valutazione e controllo innovativi
  • Monitoraggio continuo: Survey annuale, training dedicati…
  • gestione delle eccezioni e degli imprevisti
  • Un impegno continuo e con uno sforzo che va presidiato.

Usare le tecnologie digitali è un passo da compiere per abilitare lo smart Working (Barilla ha scelto la tecnologia Microsoft proprio per questo).  “Spazi di confronto ? Come organizziamo le settimane ? “ Ecc… molto importante la PIANIFICAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE. Quindi le tecnologie sono fondamentali. Attenzione alla scelta e all’utilizzo degli strumenti aziendali a livello di SECURITY E ACCESSI. Importantissimo avere strumenti professionali con alti livelli di sicurezza soprattutto nel controllo degli accessi da remoto.

Sempre Barilla conferma che LA TRASFORMAZIONE DIGITALE è un fattore abilitante per lo Smart Working. Le maggiori ritrosie si hanno dalla popolazione anziana non avezza alle nuove tecnologie. I manager devono imparare a fornire OBIETTIVI, non lavori e quindi occorrono prima di tutto degli “Smart” Manager per usare strumenti digitali ed abilitare il vero “Lavoro Agile”.WP_20161031_011.jpg

“LA TRASFORMAZIONE DIGITALE ABILITA LO SMART WORKING CHE PRODUCE BENEFICI EFFETTI SIA SULLA SODDISFAZIONE DEI LAVORATORI CHE SOPRATTUTTO SULLA REDDITIVITA’ E SULLO SVILUPPO DEL BUSINESS”.  

 

Proprio nella vision di www.awan.it  che mette il giusto equilibrio tra Lavoro -> Benessere -> Famiglia variando il vecchio concetto di Tempo è denaro in “Tempo è vita” .